Descrizione
A cura dei Dietisti Usl Umbria 1
L'anemia rappresenta un grave problema di salute pubblica a livello globale, che colpisce in particolare i bambini piccoli, le ragazze adolescenti, le donne in gravidanza e nel periodo post-partum. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che, nel mondo, il 40% dei bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 5 anni, il 37% delle donne in gravidanza e il 30% delle donne di età compresa tra i 15 e i 49 anni siano anemici. Secondo la definizione dell’OMS, si considera anemico un uomo con livelli inferiori a 13 g/dL e una donna con livelli inferiori a 12 g/dL.
L’anemia è caratterizzata da bassi livelli di emoglobina nel sangue. Le cause possono essere diverse, ma le anemie da carenze nutrizionali sono le più comuni e possono derivare da un'inadeguata assunzione dietetica, malassorbimento, o condizioni di aumentato fabbisogno.
L'emoglobina è necessaria per trasportare l'ossigeno nel sangue, e se si hanno pochi globuli rossi o globuli rossi anomali, o non abbastanza emoglobina, tale capacità sarà ridotta e comporterà lo sviluppo dei sintomi tipici dell’anemia come affaticamento, debolezza, pallore.
La causa più frequente di anemia nel mondo è la mancanza di ferro nell’organismo. Questo si manifesta quando il corpo, per un lungo periodo di tempo, perde più ferro di quanto riesca ad assumerne. In altre parole, c'è uno squilibrio: il corpo usa o perde ferro più velocemente di quanto ne possa ottenere dalle fonti alimentari. Questo squilibrio può essere causato da un'assunzione o un assorbimento dietetico di ferro inadeguato, o da aumentati fabbisogni durante la gravidanza o i periodi di crescita, o da una perdita di ferro eccessiva dovuta al ciclo mestruale. Si stima che circa il 50% dei casi di anemia nelle donne, in tutto il mondo, sia causato dalla carenza di ferro.
Alcune delle forme di anemia associate alla nutrizione includono:
- Anemia da carenza di ferro
È la forma più comune di anemia legata alla nutrizione, rappresentando il 50% di tutti i casi di anemia al mondo. La carenza di ferro può avere molteplici cause, tra cui il malassorbimento, una bassa assunzione di ferro nella dieta, un aumento delle perdite a causa di sanguinamenti, condizioni genetiche o un maggior fabbisogno da parte del corpo. Le donne sono particolarmente suscettibili a sviluppare anemia da carenza di ferro, soprattutto a causa di mestruazioni abbondanti o durante la gravidanza, periodi in cui il fabbisogno di ferro aumenta.
Il ferro negli alimenti può essere presente in due forme: ferro eme, detto anche forma “ferrosa” (Fe2+), e ferro non eme, detto anche forma “ferrica” (Fe3+). Il ferro eme è il più facilmente assimilabile, proviene dall'emoglobina e dalla mioglobina derivate da fonti alimentari di origine animale come: carni rosse (manzo, cavallo), frutti di mare (vongole, ostriche, cozze), pesce azzurro (sardine, alici, ecc.), frattaglie (fegato, milza); tuorlo d’uovo.
Il ferro non-eme è meno facilmente assimilabile dall’organismo, ed è contenuto esclusivamente negli alimenti di origine vegetale come: legumi secchi (fagioli, lenticchie), Verdure a foglia verde (spinaci, bietole, radicchio verde); Cereali integrali (Avena); Frutta secca e semi (Mandorle, pistacchi, semi di zucca, semi di girasole).
Consigli per migliorare l'assorbimento del ferro:
- Associare alimenti ricchi di ferro eme con cibi ricchi di vitamina C: come ad esempio mangiare carne rossa con peperoni o agrumi, o pesce con prezzemolo.
- Limitare il consumo di alimenti che possono ostacolare l'assorbimento del ferro come tè, caffè e latte.
- Cuocere i legumi in modo appropriato: ammollo e cottura prolungata possono aiutare a ridurre la presenza di fitati, che inibiscono l'assorbimento del ferro.
Seguendo una dieta equilibrata e variata, ricca di alimenti che contengono ferro, è possibile soddisfare il fabbisogno giornaliero di questo importante minerale e prevenire eventuali carenze.
L’assunzione giornaliera di ferro raccomandata per la popolazione adulta è di 10 mg per gli uomini e 18 mg per la donna.
- Anemia da carenza di vitamina B12
Sebbene la carenza vera e propria di vitamina B12 sia rara, questa condizione è riscontrabile in coloro che escludono dalla loro dieta tutti i prodotti di origine animale. È infatti consigliato, a chi segue una dieta vegana, di impiegare integratori a base di questa vitamina. Gli alimenti di origine vegetale, infatti, ne sono totalmente carenti.
Gli alimenti più ricchi di VITAMINA B12 per porzione sono: molluschi (vongole), pesce azzurro (aringa, trota, sgombro, salmone); mozzarella di bufala, uovo, pollo, latte e yogurt.
Il fabbisogno giornaliero medio di vitamina B12 è di 2,4 μg
A differenza dell'acido folico, che è sensibile al calore, la vitamina B12 non viene distrutta dalla cottura. Tra le cause più comuni di carenza di vitamina B12 troviamo una sua insufficiente assunzione con la dieta e il malassorbimento, dovuto a problemi gastrointestinali.
La mancanza di fattore intrinseco costituisce una causa significativa di compromissione dell'assorbimento di vitamina B12 ed è più comunemente una conseguenza di una malattia autoimmune, come l’anemia perniciosa. Tuttavia, può anche derivare da una carenza ereditaria di fattore intrinseco o dalla perdita di cellule parietali dello stomaco, a seguito di infezione da Helicobacter pylori, o dopo gastrectomia totale o parziale.
- Anemia da carenza di folati
L'acido folico è una vitamina del gruppo B importante, tra le altre cose, per la produzione dei globuli rossi. Come nel caso precedente, la carenza di acido folico può essere causata da una dieta povera di alimenti che lo contengono, ma anche da problemi di assorbimento. L’insufficienza di folati è spesso dovuta ad una loro ridotta assunzione con la dieta, mentre la carenza di vitamina B12 deriva, più comunemente, da una diminuzione dell’assorbimento a livello del tratto gastrointestinale.
I folati sono naturalmente presenti in maggiori quantità, per porzione, in alcune verdure a foglia verde (spinaci, biete, lattuga, agretti, indivia), in ortaggi (fagiolini, asparagi, cavolo cappuccio, finocchi) e nei legumi (fave).
Il fabbisogno giornaliero medio di folati è di 400 μg.
La terapia dietetico-nutrizionale nelle anemie, si concentra sull'integrazione di cibi ricchi di ferro, vitamina B12 e acido folico, elementi chiave per la produzione di globuli rossi. L'obiettivo è migliorare lo stato nutrizionale e prevenire o trattare le anemie legate a carenze alimentari.
Consigli pratici:
- Seguire un’alimentazione varia, sana e bilanciata.
- Variare le fonti proteiche carne, pesce, legumi e uova per garantire un apporto completo di aminoacidi essenziali.
- Consumare legumi regolarmente sono una fonte eccellente di ferro e altri nutrienti, da abbinare ai cereali per un pasto completo.
- Abbinare alimenti ricchi di ferro con fonti di vitamina C per facilitare l'assorbimento del ferro.
- Limitare il consumo di tè e caffè dopo i pasti poiché possono ridurre l'assorbimento del ferro.
- Evitare il consumo eccessivo di latte e latticini durante i pasti principali poiché il calcio può interferire con l'assorbimento del ferro.
Bibliografia e sitografia:
- https://www.alimentinutrizione.it
- https://www.alimentinutrizione.it/tabelle-nutrizionali/ricerca-per-nutriente
- Masotti A, Cancian M, Lapi F, Bianchini E, Brignoli O. Anemia sideropenica: linee guida e pratica clinica. Rivista Società Italiana di Medicina Generale. 2015.
- WHO. Anaemia – fact sheets. 2023
- Linee guida per una sana alimentazione. CREA. 2018
- LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed Energia per la popolazione Italiana). BioMedia Editore. V Revisione. 2024.