“Siamo in un momento molto triste”. La situazione del ciclismo giovanile umbro raccontato da chi se ne occupa da cinquant’anni

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Il ciclismo giovanile in Umbria cerca nuovi campioni e nuovi orizzonti.

Data:

24 Giugno 2025

Tempo di lettura:

5 min

Ciclismo giovanile in Umbria

Descrizione

Il ciclismo è uno sport che tra i giovanissimi ha oramai ben pochi praticanti. Nonostante le personalità e i grandi corridori nel panorama internazionale, in Italia non gode più della popolarità degli anni passati, di quando la Rai interrompeva la programmazione perché Pantani attaccava prima dell’inizio della diretta. Complice di ciò potrebbe essere l’assenza di un campione italiano, di uno sportivo di livello che possa tenere incollati al televisore gli italiani. Quel che è Sinner per il tennis per intenderci.

Per l’Italia post Nibali è praticamente impossibile portare a casa grandi corse, ed è in decrescita anche il numero di corridori nostrani nelle principali squadre. Per capire meglio questa parabola discendente sono andato a conoscere chi si occupa di scuola di due ruote. Nella sala trofei del ciclodromo di Colpetrazzo mi accoglie il presidente della ASD Cicloturistica Massa Martana Marcello Bernacchia, dietro di lui targhe e medaglie, foto di vecchi podi e premiazioni, a terra uno scatolone con i completini per la nuova stagione.

La nascita della società

“Sono partito nel 1976, a quell’anno risale la mia prima affiliazione con la Federazione ciclistica italiana (indica un vecchio logo, ndr). Come da nome ho iniziato con il cicloturismo, un tipo di manifestazione che è sparito dall’Umbria, siamo in un momento molto triste”. La società in breve tempo ha cambiato il suo indirizzo, buttandosi prima sulle gare per cicloamatori, poi è diventata scuola di ciclismo per nuove leve. “Da trent’anni faccio attività giovanile, io personalmente non ho mai corso. Andavo in bici, mi sono appassionato, avevo mio figlio che correva, ho raccolto qualche sponsor, tutti del paese, e abbiamo iniziato a portare i ragazzi alle gare”, commenta Marcello.

Al momento la società ha 7 tesserati: “Anche con 4-5 iscritti io faccio il mio lavoro e vado avanti – sottolinea orgoglioso -, negli anni d’oro avevamo 20 iscritti, tutti del posto, tutti del comune, organizzavamo gare da 130 partecipanti. Nel 2017 abbiamo vinto anche un campionato regionale”.

Lo stato attuale del ciclismo giovanile umbro

Le categorie giovanili si dividono in giovanissimi, allievi e juniores, la categoria giovanissimi comprende le sottocategorie da G1 a G6, queste tutte presenti nella società martana: “Abbiamo solo ragazzini da 7 a 12 anni, divisi da G1 a G6, se durante una gara ci sono almeno 7 ragazze iscritte alla corsa si organizza anche la competizione femminile, altrimenti si corre misti tra ragazzi e ragazze”. Guai a parlare di tatticismi: “Il gioco di squadra è bandito – aggiunge Marcello – qualche squadra più numerosa ci prova a gestire la situazione, in queste categorie non dovrebbe esistere”.

L’organizzazione delle corse

Bernacchia ha svolto quattro mandati nel Comitato Regionale della Federazione Ciclistica, 16 anni di lavoro con il presidente Carlo Roscini: “Con le società c’era collaborazione reciproca, l’obiettivo principale era il bene del movimento regionale, per rapporto abitanti della regione e tesserati eravamo terzi in Italia. Siamo stati commissariati per un gioco politico, una ripicca, i conti erano a posto e tutto funzionava perfettamente, poi è iniziato il declino. Al momento il comitato regionale non ha contatti con le società, l’attuale presidente ha lavorato anche con noi, dovrebbe capirne l’importanza.”

Per ogni categoria si stila un calendario durante l’inverno, la stagione inizia il primo sabato di aprile e termina a settembre. Quasi tutte le società hanno una pista per evitare la difficoltà di mettere in sicurezza un percorso, su questo Marcello commenta: “In Umbria il numero di gare ora fa ridere, le poche società che ci sono non le organizzano più, quest’anno sono solo 10 quelle su strada. Per riempire il calendario si usa la mountain bike, altre gare di abilità, o si va a correre fuori regione, in Toscana o nel Lazio, anni addietro era pieno.”

Sponsor e finanziamenti

Mostrando fieramente l’abbigliamento per la prossima stagione aggiunge: “Sponsor li ho trovati sempre, e io li troverò sempre”, ma sul ricambio generazionale tuona: “Io sono qui perché altrimenti non c’è futuro, conosco direttori sportivi di 80 anni. C’erano una volta belle realtà, per un motivo o per un altro si sono sciolte. Un esempio è Orvieto, dove un’alluvione ha distrutto le strutture, in altre città umbre è mancato il ricambio generazionale una volta venute a mancare, proprio per questioni di età, le figure che si occupavano delle squadre. A Perugia non c’è mai stata una società che ha fatto attività a livello giovanile, non avere dei punti di riferimento nei capoluoghi è molto triste”. 

Sicurezza e rapporti con i genitori

Spesso i genitori preferisco indirizzare il proprio figlio verso uno sport ritenuto più sicuro. “Il calcio è un ambiente che io personalmente non sopporto, i genitori che seguono i più piccoli sono terribili, qui non esiste per fortuna. I ragazzi crescono da soli, non hanno orari, lo sport dovrebbe insegnare il senso di gruppo e l’educazione”.

Che futuro

“Senza chi si occupa dei ragazzi nel prossimo futuro non ci sarà più un movimento umbro”, questo l’appello di Marcello. “Noi siamo andati nelle scuole, abbiamo fatto attività di volantinaggio, facevamo uscite anche sulle tv e sui giornali. Un aiuto deve arrivare anche dalla politica, da chi si occupa di fondi e infrastrutture per lo sport”.

Luca Proietti

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Ultimo aggiornamento: 24/06/2025, 16:10

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