Descrizione
Ezio Bosso, compositore e direttore d’orchestra italiano scomparso nel 2020, diceva che la musica ci insegna la cosa più importante di tutte: ascoltare. Un verbo forte, di capitale significato. Mi è capitato spesso, scendendo dalla strada che da via Antonio Fratti sbocca in via dei Priori, di ascoltare note musicali e voci melodiche provenire da dietro un mastodontico portone di legno. Spinto dalla curiosità, ho scoperto il meraviglioso Auditorium di Santa Cecilia e la realtà che ne gestisce e occupa lo spazio, l’Associazione Musicittà.
L’istituzione, che dal 2021 ha sede stabile all’interno di questo gioiello barocco, rappresenta un vero e proprio ecosistema musicale che si è evoluto e ramificato negli ultimi anni.
La presidente è Barbara Griffini, mentre la direttrice artistica dell’Auditorium, dell’associazione e dei Coristi a Priori è Carmen Cicconofri, con la quale ho avuto il piacere di parlare per capire la genesi del progetto e la grande intensificazione della sua attività.
“È il 2017 – racconta Cicconofri – quando vede la luce l’Associazione Musicittà, pochi anni dopo la nascita dei Coristi a Priori. A seguito della pandemia, abbiamo ottenuto l’assegnazione diretta dell’Auditorium di Santa Cecilia che da quattro anni è ormai la nostra casa. Gli assi di sviluppo su cui abbiamo lavorato sono due e di grande importanza: l’area didattica e la produzione concertistica. Per quanto riguarda il primo punto, l’idea di offrire un’educazione musicale si è concretizzata con l’Accademia Vivavoce, che abbraccia ogni aspetto del canto e dell’insegnamento attraverso la voce”.
Ricca e diversificata l’offerta educativa proposta dall’Accademia, che impartisce corsi per bambini e ragazzi da 0 a 17 anni. Dai laboratori MLT Gordon (basati sulla Music Learning Theory per l’apprendimento musicale dei più piccoli) ai corsi di propedeutica musicale fino al coro di voci bianche e giovanili: questo e molto altro ancora. Tutti i percorsi sono confluiti, per l’anno accademico 2024/2025, nel progetto Crescendo, realizzato con il contributo del Dipartimento per le politiche della famiglia e con il patrocinio del Comune di Perugia. Un’iniziativa che ha ottenuto un grande successo e lasciato una preziosa eredità che è stata raccolta e rivisitata anche per il nuovo semestre.
“Il secondo aspetto – sottolinea Cicconofri – riguarda la produzione concertistica. Tra gli obiettivi primari c’è sempre stato quello di dare linfa all’Auditorium e abitare questo spazio pure attraverso gli spettacoli. Noi, appunto, cerchiamo di essere gli animatori di un luogo dalla grande rilevanza storica che deve essere necessariamente un contenitore culturale. Perciò siamo giunti alla quarta edizione di Vivosòno, una stagione artistica nata grazie anche al sostegno di Sviluppumbria”.
Artisti emergenti e internazionali hanno arricchito l’ultima stagione che ha dato vita a oltre quindici spettacoli, suggellati dal celebre musical West Side Story interpretato dai Coristi ai Priori in sinergia con il Coro Polifonico Città di Tolentino.
“La città di Perugia – aggiunge ancora la direttrice artistica – ha risposto con grande entusiasmo. Da parte nostra abbiamo sempre cercato di documentare e monitorare sia i corsi che le produzioni artistiche ottenendo un ottimo e gratificante riscontro. Molte persone, ad esempio, si spostavano per partecipare alle nostre attività pur non vivendo nel centro storico. Inoltre, il pubblico dei concerti era per il 60% sempre nuovo rispetto al precedente spettacolo”.
Alla mia ultima domanda su come avvicinare i ragazzi al mondo del canto, Cicconofri mi risponde dicendomi che “il coro è fondamentale poiché abbatte tutte le barriere. La voce porta con sé tante cose e ci rende vulnerabili. La chiave è che, attraverso il coro, non si è mai da soli, ma insieme. Così facendo si riducono le fragilità e ci si avvicina con consapevolezza e in maniera naturale all’universo della musica. In quest’ottica, la voce e la collettività lavorano congiuntamente, sostenendosi a vicenda”.
L’Associazione Musicittà incarna quindi l’embrione da cui prende vita un’attività musicale a trecentosessanta gradi. Educazione vocale, spettacoli, comunità e valorizzazione dell’Auditorium Santa Cecilia: ecco i pilastri su cui poggia una realtà in grande crescita che non intende assolutamente rallentare.
Gioele Tartocchi