Descrizione
Contesto
L’influenza aviaria è una malattia virale altamente contagiosa che colpisce gli uccelli selvatici e domestici, con gravi ripercussioni sulla salute animale, sulla sicurezza alimentare e sull’economia degli allevamenti.
Per sostenere la prevenzione, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha lanciato la campagna #NoBirdFlu, che raccoglie una serie di buone pratiche di biosicurezza destinate ad allevatori, veterinari, operatori del settore e visitatori delle aziende avicole.
Le indicazioni, semplici e applicabili in diversi contesti produttivi, si affiancano ai materiali di comunicazione disponibili online (infografiche, poster, adesivi, contenuti social), liberamente scaricabili e utilizzabili.
Controllo degli accessi
L’accesso agli allevamenti deve essere limitato alle sole persone autorizzate.
Tutti coloro che entrano devono adottare procedure di disinfezione adeguate per mani, calzature, attrezzature e veicoli.
È importante predisporre segnaletica chiara e percorsi distinti per garantire la separazione tra aree pulite e sporche.
Tutto pieno – tutto vuoto
Quando possibile, gli animali devono essere introdotti e rimossi in gruppi omogenei, evitando la convivenza tra capi di età diversa.
In caso di introduzione di nuovi volatili, è necessario prevedere un periodo di quarantena prima di inserirli nel gruppo esistente.
Pulizia e disinfezione
Tra un ciclo produttivo e l’altro occorre effettuare una pulizia accurata dei locali e delle attrezzature.
Gli ambienti devono essere ben organizzati, distinguendo con chiarezza le zone “pulite” da quelle “sporche”.
Rifugio sicuro
Le strutture di ricovero devono essere mantenute in buono stato, con sistemi di drenaggio e ventilazione efficaci.
È necessario prevenire la presenza di roditori e altri animali infestanti che possono contribuire alla diffusione del virus.
Gestione di rifiuti, mangime e acqua
Le carcasse e i materiali organici residui devono essere rimossi e smaltiti rapidamente.
Il mangime va conservato in contenitori chiusi per evitare contaminazioni da parte di uccelli selvatici.
L’acqua deve provenire da fonti pulite e protette.
Conoscere e comunicare i rischi
È utile predisporre cartelli, barriere fisiche e sistemi di identificazione visiva (es. colori distintivi) per delimitare le aree a rischio e orientare correttamente il personale e i visitatori.
Limitare l’accesso agli uccelli selvatici
Per ridurre il rischio di contatto con i volatili selvatici, occorre:
- chiudere bene i ricoveri o proteggerli con reti e recinzioni,
- eliminare acqua stagnante o vegetazione che possa attirare animali,
- mantenere i materiali (mangimi, lettiere) in spazi chiusi e protetti.
Una specie, uno spazio
È raccomandata la separazione tra diverse specie avicole (polli, tacchini, anatre, oche) e la limitazione del contatto con altri animali domestici o da allevamento.
Individuare i sintomi e agire rapidamente
La sorveglianza sanitaria è fondamentale.
I principali segnali di sospetto sono:
- riduzione di appetito e consumo di acqua,
- mortalità improvvisa,
- difficoltà respiratorie,
- comportamenti anomali.
In caso di sintomi riconducibili all’influenza aviaria, è indispensabile segnalare tempestivamente la situazione al veterinario o alle autorità sanitarie competenti.
Risorse disponibili
Tutti i materiali della campagna EFSA sono tradotti in italiano e messi a disposizione per operatori, aziende e istituzioni.
Si tratta di infografiche, manifesti, adesivi e contenuti per i social media, scaricabili al seguente link:
👉 Risorse EFSA – Campagna #NoBirdFlu